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Il gatto selvatico è un mammifero predatore appartenente alla famiglia dei felidi. Questa specie fu descritta per la prima volta nel 1775, quando la sua abbondanza era relativamente elevata nelle foreste europee. Anni di caccia ai gatti selvatici e di occupazione del loro territorio da parte degli esseri umani hanno portato al rischio di estinzione. Attualmente i gatti selvatici sono elencati come specie a rischio di estinzione.
Il gatto selvatico europeo visto in natura può, a prima vista, essere scambiato per un gatto domestico. Entrambe le specie sono simili per dimensioni, colore e comportamento simile e, lasciando uscire i gatti domestici, si incrociano addirittura, il che non ha un impatto positivo sulla purezza della specie. I gatti selvatici sono animali selvatici, non sono addomesticati e non possono essere tenuti come animali domestici.
Il gatto selvatico europeo è un gatto di piccole dimensioni. Un gatto selvatico adulto pesa circa 7 kg, ma è visibile il dimorfismo sessuale. La femmina (fino a 6 kg) pesa leggermente meno del maschio (fino a 7,5 kg). Gli esemplari più grandi possono raggiungere un peso corporeo di 10 kg, una lunghezza del corpo fino a 70 cm e una lunghezza della coda fino a 30 cm. Una caratteristica dei gatti selvatici è la coda lunga e molto soffice. La testa del gatto selvatico europeo è larga, i suoi occhi sono grandi, molto spesso verdi o gialli.
Il colore dei gatti selvatici è marrone scuro o giallo-grigio. Ci sono strisce nere sui lati, una grande striscia nera sul dorso e anelli neri sulla coda. È importante sottolineare che la striscia sul dorso non si collega ai segni sulla coda del gatto selvatico.
In natura, i gatti selvatici popolano principalmente le foreste continentali dell'Eurasia. Queste foreste sono caratterizzate da alberi piuttosto fitti e da una fitta disposizione delle chiome degli alberi, che addirittura si toccano. Le foreste selvatiche sono composte principalmente da alberi decidui.
Il gatto selvatico europeo era diffuso fino agli anni ‘70 del secolo scorso in quasi tutta Italia. Considerato animale “nocivo”, la sua distribuzione si è ridotta drasticamente a causa della persecuzione diretta da parte dell’uomo.
In Italia il gatto selvatico è caratterizzato da quattro gruppi genetici distinguibili – Nord Est, Penisola, a sua volta suddivisa in almeno due sottogruppi, Sicilia e Sardegna, dove però vive il gatto selvatico sardo del gruppo lybica, che si sono originati in seguito ai ripetuti cambiamenti climatici e che rappresentano, delle unità conservazionistiche di estrema importanza per la sopravvivenza delle sottospecie stessa nel territorio italiano.
Il gatto selvatico non può ruggire come i grandi felini, ma fa rumorosamente le fusa nei momenti di relax, e anche ringhia e sibila nei momenti di paura. Inoltre i gatti selvatici non possono miagolare, cosa tipica dei gatti domestici, che utilizzano questo suono per comunicare con le persone.
I gatti selvatici si puliscono la pelliccia per lunghe ore, pulendosi accuratamente, una caratteristica che condividono con i gatti domestici.
I gatti selvatici sono animali solitari, attivi la sera e la mattina. Dormono per il resto della giornata. I gatti selvatici vivono 7-10 anni nella natura, ma nello zoo la loro durata di vita addirittura raddoppia.
I gatti selvatici cacciano di notte, il loro cibo sono spesso uccelli, piccoli mammiferi e roditori: toporagni, lepri, talpe. Nei periodi di scarsità Nei periodi difficili, quando trovare e cacciare le prede è impossibile, i gatti selvatici si nutrono delle carcasse degli ungulati.
I gatti selvatici cacciano a terra e mangiano seduti. Anche il modo in cui mangiano li distingue dai grandi felini, che mangiano sdraiati.
Foto: Canva.com
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